venerdì 2 ottobre 2015

Movida, schiamazzi notturni e Cassazione. Un intervento del giudice Gianfranco Amendola

Adesso che l’estate sta finendo, è forse il momento giusto per parlare di un problema ricorrente e, almeno per quanto risulta dalle cronache giudiziarie, sempre più sentito. Mi riferisco ai rumori notturni provocati, specie nelle zone della movida, dai tanti locali pubblici con musica ad alto volume, canti, urli e schiamazzi degli avventori. Intendiamoci, mi sembra evidente che d’estate, in queste zone, debba esserci una certa tolleranza e, proprio per questo, la legge assegna ai Comuni il compito di regolamentare gli orari di queste attività e, nel contempo, fissa alcuni limiti massimi di rumore, indecibel. Anche se poi, nella pratica, i controlli sono molto scarsi. Eppure, ogni estate le denunzie per rumori molesti notturni si moltiplicano e, a volte, sfociano in litigi anche violenti.Cerchiamo allora adesso, a bocce ferme, di capire quali sono i confini tra il lecito e l’illecito delineati dalle leggi e dalla giurisprudenza più recente.Cliccare qui per leggere tutto l'articolo dal FattoQuotidiano online del 01.10.2015

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